Gente sul ponte

Strano pianeta e strana la gente che lo abita.
Sottostanno al tempo, ma non vogliono accettarlo.
Hanno modi per esprimere la loro protesta.
Fanno quadretti, ad esempio questo:
A un primo sguardo nulla di particolare.
Si vede uno specchio d’acqua.
Si vede una delle sue sponde.
Si vede una barchetta che s’affatica.
Si vede un ponte sull’acqua e gente sul ponte.
La gente affretta visibilmente il passo
perché da una nuvola scura la pioggia
ha appena iniziato a scrosciare.
Il fatto è che poi non accade nulla.
La nuvola non muta colore né forma.
La pioggia né aumenta né smette.
La barchetta naviga immobile.
La gente sul ponte corre
proprio là dov’era un attimo prima.
È difficile esimersi qui da un commento:
Il quadretto non è affatto innocente.
Qui il tempo è stato fermato.
Non si è più tenuto conto delle sue leggi.
- qui - Van Gogh
Lo si è privato di influenza sul corso degli eventi.
Lo si è ignorato e offeso.
A causa d’un ribelle
un tal Hiroshige Utagawa
(un essere che del resto
da molto, come è giusto, è scomparso)
il tempo è inciampato e caduto.
Forse non è che una burla innocua,
uno scherzo della portata di solo qualche galassia,
tuttavia a ogni buon conto
aggiungiamo quanto segue:
Qui è bon ton
apprezzare molto questo quadretto,
ammirarlo e commuoversene da generazioni.
Per alcuni anche ciò non basta.
Sentono perfino il fruscio della Pioggia,
sentono il freddo delle gocce sul collo e sul dorso,
guardano il ponte e la gente
come se là vedessero se stessi,
in quella stessa corsa che non finisce mai
per una strada senza fine, sempre da percorrere,
e credono nella loro arroganza
che sia davvero così.


Vincent Van Gogh: Un pont sous la pluie (d'après Hiroshige)  (1887) - Olio su tela; Van Gogh Museum, Amsterdam

4 commenti:

  1. Il Funerale
    “cosi’ all’improvviso chi poteva pensarlo”
    “lo stress e le sigarette, io glielo dicevo”
    “cosi’, cosi’, grazie”
    “scarta quei fiori”
    “anche per il fratello fu il cuore, deve essere di famiglia”
    “con questa barba non l’avrei mai riconosciuta”
    “se l’e’ voluto, era un impiccione”
    “doveva parlare quello nuovo, ma non lo vedo”
    “Kazek a Varsavia, Tadek all’estero”
    “tu sola hai avuto la buona idea di portare l’ombrello”
    “era il piu’ in gamba di tutti, e a che gli e’ servito?”
    “una stanza di passaggio, Baska non vorra’”
    “certo, aveva ragione, ma non e’ un buon motivo”
    “con la verniciatura delle portiere indovina quanto”
    “due tuorli, un cucchiaio di zucchero”
    “non erano affari suoi che bisogno aveva”
    “soltanto azzurre e solo numeri piccoli”
    “cinque volte, mai una risposta”
    “d’accordo, avrei potuto, ma anche tu potevi”
    “meno male che almeno lei aveva quel piccolo impiego”
    “Be’, non so, probabilmente parenti”
    “il prete e’ un vero Belmondo”
    “non ero mai stata in questa parte del cimitero”
    “l’ho sognato la settimana scorsa, un presentimento”
    “niente male la figliola”
    “ci aspetta tutti la stessa fine”
    “le mie condoglianze alla vedova, devo fare in tempo a”
    “Pero’ in latino era piu’ solenne”
    “e’ la vita”
    “arrivederla, signora”
    “e se ci bevessimo una birra da qualche parte”
    “telefonami, ne parleremo”
    “il quattro o il dodici”
    “io vado per di la’”
    “noi per di qua” WS

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  2. La stazione

    Il mio non arrivo nella città di N.
    è avvenuto puntualmente.

    Eri stato avvertito
    con una lettera non spedita.

    Hai fatto in tempo a non venire
    all'ora prevista.

    Il treno è arrivato sul terzo binario.
    E' scesa molta gente.

    L'assenza della mia persona
    si avviava verso l'uscita tra la folla.

    Alcune donne mi hanno sostituito
    frettolosamente
    in quella fretta.

    A una è corso incontro
    qualcuno che non conoscevo,
    ma lei lo ha riconosciuto
    immediatamente.

    Si sono scambiati
    un bacio non nostro,
    intanto si è perduta
    una valigia non mia.

    La stazione della città di N.
    ha superato bene la prova
    di esistenza oggettiva.

    L'insieme restava al suo posto.
    I particolari si muovevano
    sui binari designati.

    E' avvenuto perfino
    l'incontro fissato.

    Fuori dalla portata
    della nostra presenza.

    Nel paradiso perduto
    della probabilità.

    Altrove.
    Altrove.
    Come risuona questa parolina. WS

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  3. "Finché quella donna del Rijksmuseum
    nel silenzio dipinto e in raccoglimento
    giorno dopo giorno versa
    il latte dalla brocca nella scodella,
    il Mondo non merita
    la fine del mondo."
    http://tearph.files.wordpress.com/2008/11/vermeer.jpg
    Mientras esa mujer del Rijksmuseum
    con esa calma y concentración pintadas
    siga vertiendo día tras día
    la leche de la jarra al cuenco
    no merecerá el Mundo
    el fin del mundo.

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  4. "È vero, principe, che una volta avete detto che il mondo sarà salvato dalla bellezza?"
    F. M. Dostoevski, L'Idiota

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