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W.G. Sebald, "La noche oscura hace una incursión" en Del natural.
"Somos nuestra memoria, somos ese quimérico museo de formas inconstantes, ese montón de espejos rotos." Borges
Siamo il nostro ricordo, siamo museo immaginario di mutevoli forme, mucchio di specchi rotti.
"Scuoto la mia memoria –Forse tra i suoi rami qualcosa Addormentato da anni Si leverà con un frullo." W.S.
Siamo il nostro ricordo, siamo museo immaginario di mutevoli forme, mucchio di specchi rotti.
"Scuoto la mia memoria –Forse tra i suoi rami qualcosa Addormentato da anni Si leverà con un frullo." W.S.
La memoria,
amica come l’edera alle tombe,
cari frammenti ne riporta in dono. Saba
in questa poca nebbia di memorie..." E. Montale
"Ho spesso l'impressione che il ricordo sia una forma di stoltezza. Ci rende la testa pesante, ci dà le vertigini, come se non si stesse guardando all'indietro attraverso le fughe del tempo, bensì giù verso la terra da grandi altitudini, da una di quelle torri che si perdono nel cielo." - W. Sebald - "Gli emigrati"
1 commento:
una parola per definir la sua opera: memoria, quanto è sfuggente e trasformista!
Come sempre, qualunque espressione artistica riflette la nostra infanzia. Sebald vuole ricordare a tutti costi perché soffrì le dimenticanze dei suoi genitori, secondo me non capì e non accetò mai il silenzi, i non ricordo dei suoi genitori e insieme a loro de tutta la Germania, non accetò mai che non ricordare può fare parte delle nostre autodifese, almeno nell'immediato, col tempo ritorna la memoria, col tempo.
sin memoria somos viajeros sin rumbo
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