Borges - Leopardi

BUENOS AIRES
Antes yo te buscaba en tus confines
que lindan con la tarde y la llanura
y en la verja que guarda una frescura
antigua de cedrones y jazmines.

En la memoria de Palermo estabas,
en su mitología de un pasado
de baraja y puñal y en el dorado
bronce de las inútiles aldabas,

con su mano y sortija. Te sentía
en los patios del Sur y en la creciente
sombra que desdibuja lentamente

su larga recta, al declinar el día.
Ahora estás en . Eres mi vaga
suerte, esas cosas que la muerte apaga.
J.L.Borges

Quizà se mientras la escribia recordaba El infinito de Leopardi, autor que prefiere la imaginaciòn a la vista, mientras Borges tiene que imaginar porque la vista no la tenìa.

BUENOS AIRES
Ti cercavo una volta nei confini
Che toccano la sera e la pianura,
Nel cancello che serba una frescura
Antica di verbene e gelsomini.
Eri nella memoria di Palermo,
Nella mitologia del suo passato
(Mazzo di carte e pugnale) e nel bronzo
Aureo dei vani battenti, adornati
Tutti con mano e anello. Ti sentivo
Nei cortili del Sud, nella crescente
Ombra che va sfumando lentamente
Il suo disegno, mentre muore il giorno.
Ora sei in me. Sei la mia vaga sorte,
Sei le cose che estinguerà la morte.

Chissà se mentre la scriveva ha pensato a Leopardi, che ne L'infinito preferiva l'immaginazione alla vista, mentre lui doveva immaginare perché la vista non l'aveva.

Poema de los dones 

Nadie rebaje a lágrima o reproche
esta declaración de la maestría
de Dios, que con magnífica ironía
me dio a la vez los libros y la noche. Borges

Poesia dei doni

Nessuno umili a lagrima o a rimbrotto
la confessione della maestria
di Dio. che con magnifica ironia

mi dette insieme i volumi e la notte. Borges


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